Odore di Perù – Marina Magro – Romanzo


 

La Samuele Editore, Casa Editrice pordenonese nata nel 2008, apre il primo progetto di Crowdfunding per la narrativa con oggetto la pubblicazione di Odore di Perù di Marina Magro. Il progetto ha come obiettivo il rivoluzionare le modalità di pubblicazione della piccola editoria proponendo i volumi col supporto di Eppela.com e testandone preventivamente l’efficacia. I volumi che raggiungeranno gli obiettivi proposti saranno regolarmente pubblicati e distribuiti secondo gli usi dell’Editore. Gli sponsorizzatori avranno tutti la citazione in una pagina speciale del libro e diverse altre ricompense in relazione alla cifra offerta.

 
 

IL LIBRO

 

La storia racconta di un viaggio, un viaggio vero, che può definirsi tale solo quando la persona che parte ritorna a casa arricchita, cambiata, modificata dal percorso compiuto. Libro in parte autobiografico in cui la protagonista intraprende un percorso salvifico di comunione con se stessa vagando per le strade di un Perù battuto dal vento freddo e dalla polvere ma anche adornato di paesaggi naturali di vibrante bellezza, incontri sorprendenti in grado di modificare in maniera definitiva la percezione della protagonista-autrice. Cammina senza borsa (come le hanno consigliato, tra lo smog e la polvere della città di Lima), cominciando a percepire “L’odore di Perù”, lasciando ben chiaro che, protagonisti di questo libro sono i 5 sensi. La vista innanzitutto: edifici di lamiera, cartongesso e plastica, stanze senza il tetto perchè “tanto non piove mai a Lima”. E poi il contatto, salvifico, con la natura. “Arequipa: “Fra la nebbia intravedevo il sole rosso al tramonto, alla mia destra scorreva l’oceano, e dopo un po’ il buio ingoiò tutto il paesaggio”. La protagonista pone a se stessa nuove sfide, allenando il suo “atteggiamento ad attingere a maggiore consapevolezza”, “accettando l’esperienza stessa come mezzo di crescita”. Le pagine sono intessute di esperienze personali autobiografiche: “Avevo trentadue anni quando mi diagnosticarono un carcinoma all’utero”, “vissi la mia morte e la mia rinascita” intraprendendo un percorso per “accettare ed integrare il senso di morte come un evento liberatorio, di pace e di trasformazione”. Marina, la voce narrante, scandaglia la natura peruviana popolata di personaggi colorati e simbolici: il tassista truffaldino, il turista rubacuori, le sapienti donne indigene, i bambini dagli occhi fieri e luminosi, il prete ombroso e tutta la straordinaria umanità che incrocia la strada della protagonista in questo viaggio (intrisa nell’intenso odore di Perù mescolato all’incenso, mi sentivo dilatata, espansa, fusa nel insieme di persone apparentemente così diverse), che come ogni vera avventura, è un percorso che l’autrice compie non per distanziarsi dal suo vissuto, ma anzi per penetrarlo, comprenderlo, accettarlo, condurlo fino alla sua naturale soluzione.

Silvia Favaretto

 
 
 
 

 
 

L’AUTRICE – CHI SONO

 

I miei viaggi, le esperienze e i progetti:

anno 2016, viaggio in Giappone da metà aprile a metà maggio

anno 2014, viaggio in Nepal per 5 settimane tra ottobre e novembre

anno 2009/2014 vissuti in Grecia (Alonissos e Cefalonia)

anno 2008 viaggio in Benin per un progetto umanitario gestito da una Onlus italiana che si occupa dei bambini lavoratori di India, Sud America e nord Africa

anno 2007 viaggio in India, da metà agosto a fine ottobre (prestando servizio volontario come terapista ayurvedica ai bambini di strada rinchiusi in un orfanotrofio)

anno 2006 viaggio di tre mesi in Perù (tutta la zona sud delle Ande, facendo campo base in un villaggio a 4000 mt. presso una famiglia di indios quechua)

I viaggi negli anni precedenti sono stati: Australia, Messico, Kenia di cui non ho materiale fotografico perché si usava l’analogico.

Anche in Perù ho usato per l’ultima volta una macchina fotografica a rullino, passando poi le immagini in digitale.

Lo studio di Ayurveda, Yoga e altre tradizioni spirituali, i viaggi, la scrittura e la fotografia sono le esperienze che hanno maggiormente segnato la mia formazione personale.
In Perù ho vissuto tre mesi tra i villaggi andini a quattromila metri di altezza, zaino in spalla, incontrando gli indios quechua e la cultura Inca e in contatto con una natura selvaggia e incontaminata riscoprendo così l’essenzialità delle cose e il valore della comunione e condivisione. In India del Sud ho prestato servizio volontario come terapista ayurvedica ai bambini di strada per tre mesi e poi nel Benin in Africa, sempre impegnata in un progetto rivolto ai bambini lavoratori.

Il bisogno di silenzio e solitudine mi ha spinta poi a isolarmi per quasi tre anni scegliendo un villaggio sulle montagne di Cefalonia, Isola del mar Ionio.

A seguito del viaggio in Nepal, in collaborazione con l’Assessorato alle Pari Opportunità e ad ASoC onlus di Vicenza, il 28 febbraio 2015 ho presentato a Villa Tacchi (Vicenza) una personale mostra fotografica dal titolo – Nepal, cultura, tradizioni, spiritualità e infanzia – dando vita ad un progetto di scolarizzazione per alcuni bambini orfani che vivono in un remoto villaggio nel Terai.

11 Marzo 2016 inaugurata Mostra Fotografica Nepal

presso la Biblioteca Hugo Pratt, Lido di Venezia

(patrocinata dal Comune di Venezia Pelestrina)

 
 
 
 

IL PROGETTO

 

Il libro sarà stampato in 1000 copie che verranno distribuite in tutto il Friuli Venezia Giulia e il Veneto. All’autrice saranno corrisposti i diritti d’autore secondo la norma editoriale anche sulle copie prenotate attraverso il Crowdfunding.
La promozione sarà come d’uso per la Casa.

 
 

 
 
eppela