Silvia Castellani su Le filastrocche del Pangolino


 
da Il Giornale OFF
 
 

Renato Gorgoni ama giocare con le parole e lo fa mirabilmente nella sua ultima raccolta poetica intitolata Le filastrocche del Pangolino (Samuele Editore 2018, 68 pagine, 12 euro), dove rima e gioco la fanno da padroni e che rappresenta un ottimo esempio di poesia contemporanea per ragazzi e non solo.

Il Pangolino del titolo è l’unico mammifero con le squame in via di estinzione, a causa della sua corazza assai ricercata nell’ambito della medicina tradizionale asiatica.

Nel combinare sapientemente le parole, Gorgoni ricorda Gianni Rodari, mostrandoci anche come la dimensione ludica sia necessaria, forse, per provare a rendere questo nostro mondo più compassionevole.

Come fa ben notare lo scrittore e critico Livio Sossi nell’introduzione al libro: « nelle filastrocche di Gorgoni il gioco di linguaggio si fonde (come in Alfonso Gatto, come in Marcello Argilli e nello stesso Rodari) con l’impegno civile e sociale. Anche se i protagonisti che le animano sono soprattutto animali e verdure ».

Troviamo così – nella prima parte della raccolta dal titolo Dinosauri che avventure, e animali con verdure! – l’ape che punge «un gran mafioso finto invalido» e ancora Cardillo topino arzillo a cui viene iniettata dal suo padrone un intruglio sperimentale: « Ero tranquillo, vecchio ed arzillo, / ora con questa nuova mistura / dovrò rimettermi a procreare / non era meglio lasciar fare a madre natura?».

 

Silvia Castellani

 
 
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