LA CASA CON I MATTONI ESAUSTI E LA RICERCA DEL POSTO, ASSIEME AI GRANDI POETI
La poesia non è un vestito da sera. Per scrivere poesie non bisogna agghindarsi, atteggiarsi, mostrare ciò che non siamo e comunque vogliamo sembrare nell’apparire. Invece, la poesia è una cosa di tutti i giorni perché la si può trovare ovunque, basta guardarsi attorno con sincerità. E’ lo sguardo che fa diventare una cosa poetica, se la si sa osservare con meraviglia, stupore, per farla diventare unica.
E’ quanto accade, per esempio, davanti alla casa dell’infanzia, con i suoi mattoni esausti, “le travi ancora ferme nell’aria a tenere il niente”. Così la vede, la descrive Luisa Delle Vedove aprendo la sua raccolta poetica “Nella consuetudine del tempo” (Samuele editore), presentata per gli incontri di “Aspettando… La Notte dei lettori”, nell’antico foledor Boschetti della Torre, a Manzano, il cui Comune ha voluto per la prima volta partecipare a questa iniziativa proposta dall’Assessorato alla Cultura di Udine per dare ancora più slancio al Sistema bibliotecario del territorio. A spiegare l’adesione del Comune sono stati il sindaco Piero Furlani e l’assessore Silvia Parmiani, mentre Martina Delpiccolo, direttrice artistica del festival, ha narrato “il grande gioco”, tra collaborazione e impegno, che accompagna, tutti assieme, amministrazioni e biblioteche, verso l’appuntamento con “La Notte dei lettori”, costruita stavolta attorno a un tema di forte attualità, perché protagoniste sono le nostre piazze come luogo di dialogo, riflessione, condivisione, avendo quali punti di riferimento l’antica agorà, la Transalpina di Gorizia-Nova Gorica (punto simbolo nel progetto per la capitale culturale europea del 2025) e la piazza Libertà, che è sì il cuore di Udine, ma non solo. Così per esempio si chiama anche la grande piazza dell’ucraina Kharkiv…
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