#010.Claribel Alegrìa: l’incontro inatteso
di Alice SERRAO
L’incontro con la poesia ha la dimensione del non atteso: è una sera di primo autunno, che manca poco a mezzanotte e tolgo dalla borsa 80 pagine di un libro piccolo che ho comprato poche sere prima. Il numero 43 sul dorso della copertina mi viene in mente nella penombra dell’abat-jour, forse dovrei giocarlo alla fortuna. Stempero con le mani la rigidità del libro nuovo: questa fame recente che mi spinge a piegarli e infrangerli, i libri, per sentire la fisicità dell’oggetto, per prendere confidenza con il volume.
Qualche poesia la conosco già: ho preso parte al reading in ricordo della poetessa, Claribel Alegrìa e ho letto io stessa due dei suoi testi nella traduzione italiana.
Tuttavia è più tardi, nell’intimità della stanza “tutta per me” che il dialogo con questo “Voci” (Samuele editore, 2015) rivela il suo tesoro, schiude alla lettura due versi di quelli che sono un faro aperto nella combinazione della memoria, due versi che non te li scordi più e che mi fanno venire la voglia di scrivermeli sulla pelle interna della borsa di scuola, per rileggermeli sempre, per tenermeli dietro e sotto gli occhi, per farli leggere agli altri.
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