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La stagione accanto. La poesia come compagna di viaggio

 
Rossella Caleca vive a Balestrate, in provincia di Palermo.
 
È sociologa, lavora presso il dipartimento Salute Mentale dell’ASP di Palermo, e si occupa prevalentemente di progetti per l’inclusione sociale di persone con disagio psichico. Si interessa in particolare di tematiche di genere, ha condotto ricerche sul disagio psichico femminile e in quest’ambito ha studiato figure di scrittrici e poete. Fa parte della Società Italiana delle letterate e dell’associazione “archivia-donne in relazione”. Suoi racconti sono stati pubblicati sulle riviste “Marea”, “Mastro Pulce”, “Mezzocielo”, su siti web.
 
La stagione accanto (Samuele, 2021) è il suo primo libro in versi. Un itinerario privato, come afferma nella bella prefazione Gabriella Musetti, dove le immagini dolorose affiancano la memoria degli affetti. I luoghi della vita quotidiana vengono richiamati nei versi, acquisendo una luce nuova, il senso di un’epifania esistenziale.
 
L’infanzia ci è stata sterminata /come le rose nell’altro giardino/ dal suono delle forbici scattanti ci siamo nascosti invano./ Così sono passate su noi,/ rase le voci della sera,/ lasciandoci dita di vetro /e in fronte tre tagli ciascuno.
 
 

Nel titolo della silloge, la traccia di questa esplorazione poetica.

La scrittura è la porta accanto verso ciò che rimane invisibile e silente, qualcosa di sottile che va ricercato e pulito dalle scorie degli affanni e della superficiale presenza nella vita degli altri. Un intreccio sensibile si dipana tra le figure umane richiamate in questo viaggio mnestico. La madre e la bambina, un rincorrersi nel tempo e fuori dal tempo, un gioco di specchi e di mancanze catturate dalla lente di ingrandimento della poesia.
 
Senza sosta ti sento avanzare/ con quei passetti anziani cadenzati sui tacchetti sveglia presto, a contare in vestaglia le stanze, tutte le mattine, e allineare medicine sulla tovaglia a quadretti. Seguono telefonate assistite in minuziosi frammenti tessere di sfida familiare.
 
Questo breve testo di grande liricità appartiene alla sezione, che raccoglie le poesie dedicate alla presenza nostalgica e tenerissima di coloro che ci appartengono al di là del tempo e la parola prova a riportare in vita ogni ricordo, a fermare quegli attimi di intima prossimità. L’ineluttabilità della morte è nascosta, mai nominata ma presente, come una presenza che va trattata con pudore, con rispetto.
 

Intervista a cura di Floriana Coppola

 
 
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