Da Huffingtonpost
Se il machine learning non raggiunge una comprensione nel senso umano del termine ma, riprendendo Schnapp, funziona «su problemi ben delimitati» e «attraverso enormi data set di addestramento», è chiaro dall’altra parte che l’universo «monosensoriale» di bit e byte è in grado, con la sua portata rivoluzionaria, di mettere in crisi un umanesimo ottimista già fortemente messo in discussione dal prepotente ritorno sulla scena della natura, con la sua soverchiante reazione al cambiamento climatico.
È proprio da un approccio prudente, alienato e post-marxista, che muove Francesco Maria Terzago nei Ciberneti (Samuele Editore, 2022): l’uomo e la macchina si sovrappongono nella poesia con un rapporto simbiotico che cancella il confine tra corpo e dispositivi, mentre l’aspetto lirico viene schiacciato dalla pressa dei sedimenti, oppure ha ali di alluminio che con suoni meccanici fendono l’aria sopra l’immanenza della fabbrica dopo la quarta rivoluzione industriale. I metalli, la plastica che protegge i robot e tutti i materiali tecnici si assemblano a noi, con la persona che supera il cinismo dell’organizzazione del lavoro e delle relazioni industriali.
Lorenzo Allegrini
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