In canto a te, Lucianna Argentino (Samuele Editore 2019, collana Scilla, prefazione di Gabriella Musetti).
Lucianna Argentino è ormai una delle poetesse più note anche se meno scalpitanti del panorama letterario degli ultimi anni. Riservata, elegante, mai impositiva ma comunque spesso invitata a eventi e incontri (si pensi all’ultimo: Nocera Umbra 2019). Una di quelle poetesse che lascia la parola più al verso che ai selfie. Recensita nei suoi libri precedenti dalle massime riviste del settore (ad es. la Lettura) ha pubblicato nel 2016 con La Vita Felice un libro fondamentale: Le stanze inquiete (una recensione qui). Uno sguardo al mondo da quell’al di là, da quell’altra parte della barricata che è la cassa di supermercato (non di rado, il supermercato, presente nei versi di alcuni contemporanei e meno, si pensi a Pellegatta quanto a Squarotti) che più del precedente (L’ospite indocile, Passigli 2012, una recensione qui, ma anche presentato a Una Scontrosa Grazia nel 2015, si vedano le foto – qui – e soprattutto il video – qui –) fotografa esempi di umanità e di compassione, di empatica consapevolezza che il confine tra il sé e l’altro è labile, spesso indefinibile, che la vita stessa è labile e indefinibile. E che le esperienze e le vite altrui si intersecano alle nostre in un magma (uso questo termine essendo non di rado la Argentino luziana) unico e straordinario, complesso, aspro ma vitale.
Alessandro Canzian
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