Da Il Tirreno
In versi si giunge persino al limite, a constatare quanto il confine tra le persone, i loro corpi e le loro menti, e i dispositivi tecnologici sia sempre più indistinto: Ciberneti (Samuele Editore-Pordenonelegge, collana Gialla) di Francesco Terzago perlustra un orizzonte robotizzato e industriale, un presente frammentato con cui il lettore stesso è chiamato a convivere – a ogni latitudine, in ogni continente – benché l’impressione sia quella di aggirarsi in un territorio estraneo, con «lineamenti del tutto scomparsi»: quello della fantascienza, della distopia, dove l’interno paesaggio è dominato dal profilo geometrico di fabbriche automatiche. Unica via di fuga è «il balzo delle trote», è la natura che rompe questa monotonia in modo inatteso.
Matteo Bianchi
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