Da MediumPoesia
Tra le nuove generazioni ci sono 3 poeti che ritieni particolarmente preminenti o a cui pensi sarebbe interessante porre queste domande?
Credo sia questo un bel momento per la poesia italiana e sono tante le voci che ritengo interessanti. Mi dispiace quindi dover scegliere soltanto tre nomi ed escluderne altri. Dovendo tuttavia fare una selezione direi allora che sono particolarmente attratto dalle scritture e dalle idee di Riccardo Socci, Francesca Santucci e Francesco Maria Terzago. Dopo Lo stato della materia Socci ha scritto un libro, ancora inedito, che penso rientri tra i più interessanti degli ultimi dieci anni, assolutamente sopra la media di ciò che solitamente viene pubblicato. Il fatto che sono legato a Riccardo da una lunga amicizia non toglie nulla alla validità di questo giudizio, semmai il contrario. Con Francesca avverto una particolare consonanza forse in parte anche pre-testuale, ossia relativa al bisogno di ordine e al rapporto tra dimensione privata e sfera pubblica: può essere una costante generazionale ma pochi sono riusciti a definire il dissidio in maniera nitida così come emerge da Una casa e fuori. Di Francesco Maria apprezzo in particolare la componente politica e morale dei suoi testi, il bisogno di ricondurre la descrizione nel perimetro della morale. Si tratta di un esercizio pericoloso da mettere in pratica, dopo Fortini, eppure in un libro come Ciberneti questa doppia dimensione è quasi sempre riuscita.
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