Anteprima
DAL SOTTOVUOTO. POESIE ASSETATE D’ARIA
Antologia di versi inediti a cura di Matteo Bianchi
La solitudine, sia mistica sia solo forzata, è stata spesso il propellente invisibile che ha acceso il silenzio interiore, che ha smosso l’immobilità di fondo di svariate penne italiane. Una su tutte fu quella di Dino Campana: il poeta scriveva grazie alla contrapposizione tra “io lirico” e “moltitudine”, alla dialettica che si imponeva tra “tempo” e “fuori tempo” quale rapporto tra l’individuo e i ritmi della sua comunità di appartenenza.
Dal sottovuoto. Poesie assetate d’aria, antologia in uscita per Samuele Editore, mette nero su bianco la volontà di confrontarsi sul tema dell’isolamento, di una quarantena tanto improvvisa quanto obbligata. L’idea è scaturita dalle sparute riflessione trapelate sul web, ovvero dalla necessità sommersa di molti intellettuali di liberare un vuoto interiore che una volta confinato rimbombava con maggiore violenza. «Dovremmo pronunciare ogni parola vera come fosse un’agonia o un testamento», sosteneva Ceronetti in Poesia e solitudine (1986). Parimenti, un movente così decisivo per gli animi del 2020 non poteva essere ignorato a priori come un semplice “fattore esterno” – una trascurabile casualità – né ridotto alla solita boutade per stampare altra carta e battere cassa quando il silenzio non può più essere abbastanza. Da parte di Matteo Bianchi, il curatore della selezione, non c’è stata alcuna intenzione di strumentalizzare un momento drammatico, tantomeno di estetizzare un dolore condiviso; tutt’al più di anestetizzarlo facendolo vibrare. Non va tralasciato, infatti, il tentativo di opporsi al panico generalizzato, di scongiurare una paura che se fomentata avvelenerebbe irrimediabilmente il nostro futuro. «Eravamo già ciechi nel momento in cui lo siamo diventati, la paura ci ha già accecato, la paura ci manterrà ciechi», ammoniva Saramago in Cecità (1995).
Il curatore ha poi deciso di ordinare gli inediti quasi si trattasse di un sentiero, di un percorso per ritrovarsi attraverso le voci dei trentacinque autori coinvolti, consentendo un dialogo tra poesie provenienti da clausure personali, che nella fame d’aria manifestata si tendono l’una verso l’altra. Tramite le risorse intime di ciascun autore e la riaffermazione di ogni individualità, i versi in questione trasformano incontri, oggetti e gesti abitudinari in testimonianze emblematiche di una realtà oramai irreparabile. Leggendo i testi come fossero anelli intrecciati di un’unica catena – che cozzano e risuonano a seconda dell’armonia – ci si rende conto di quanto il bisogno autentico e senza soluzione di isolarsi, di allontanarsi da un rumore più o meno riconosciuto, fosse già insito in loro e cercasse talvolta appagamento per mantenerli in equilibrio.
Hanno accolto l’invito: Alessandro Agostinelli, Erminio Alberti, Lucianna Argentino, Franco Arminio, Alberto Bertoni, Maria Borio, Franco Buffoni, Anna Maria Carpi, Valentina Colonna, Flaminia Cruciani, Maurizio Cucchi, Francesco Forlani, Tiziano Fratus, Giovanna Frene, Tommaso Giartosio, Fabrizio Lombardo, Franca Mancinelli, Gerardo Masuccio, Stella N’Djoku, Roberto Pazzi, Umberto Piersanti, Giancarlo Pontiggia, Rossella Pretto, Eleonora Rimolo, Valentino Ronchi, Federico Rossignoli, Paolo Ruffilli, Anna Ruotolo, Gabriella Sica, Stefano Simoncelli, Tiziano Scarpa, Luigia Sorrentino, Mary Barbara Tolusso, Mariagiorgia Ulbar, Gian Mario Villalta.
Il 50% dei proventi del libro verranno donati in beneficenza alla Sanità o alla Protezione Civile, per dare un aiuto concreto.
Da lunedì 6 aprile disponibile in ebook
Appena conclusa la crisi, disponibile in cartaceo
UN PROGETTO CULTURA 4.0
Lettura di Alberto Bertoni
Lettura di Roberto Pazzi
Lettura di Lucianna Argentino
Lettura di Anna Ruotolo
Federica Fracassi legge un testo di Maria Borio
Lettura di Tiziano Fratus
Lettura di Valentina Colonna
Lettura di Tommaso Giartosio
Lettura di Stella N’Djoku
Lettura di Erminio Alberti
Lettura di Federico Rossignoli
Cos’è CULTURA 4.0 – Un progetto SEF in collaborazione con Samuele Editore