30 marzo 2013, ore 18.00
Museo dell’Arte Fabbrile e delle Coltellerie – Maniago
ultimo appuntamento del festival LA FILA
all’interno della mostra
I TERRITORI DELL’UOMO
di Cesco Magnolato, Dino Facchinetti, Sergio De Giusti
Ludovica Cantarutti presenta
Il libro della memoria e dell’oblio
di Marina Giovannelli
(Samuele Editore 2013, prefazione di Antonella Sbuelz)
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Vita e morte, presenza e assenza, aspirazione alla pienezza ed esilio nella caducità. E su tutto, naturalmente, realtà e sogno della memoria e dell’oblio.
Queste le anime del nuovo testo poetico di Marina Giovannelli, che, pur nel dualismo di fondo della sua composizione strutturale, trova genesi e motivi ispiratori in un un’unica tensione espressiva e in nuclei tematici fortemente coerenti. Benché infatti il libro sia scandito in due tempi – la raccolta poetica iniziale, a sua volta suddivisa in tre sezioni, e il poemetto Ishtar – i quesiti, le inquietudini e le suggestioni che hanno generato il testo si declinano in un comune percorso di esplorazione del senso – e dei sensi – di fronte all’inesplorabilità del vuoto.
Convergono in queste pagine, infatti, due essenziali pulsioni della riflessione e della scrittura di Giovannelli: il profondo interesse per il mito e i grandi interrogativi sul vivere e sul morire. Quella di Ishtar è una narrazione mitologica sulla vita, sulla morte e sulla possibile rinascita dopo una morte, ma rappresenta anche una suggestiva indagine sulla perdita e sulla tenace volontà di reagire alla perdita. Ishtar è la dea – la donna? – che penetra nel regno delle ombre, nuda, per guardare in faccia il buio dell’oltretomba, nell’estremo tentativo di strappargli l’amore e la vita.
(dalla prefazione di Antonella Sbuelz)