Indizi di un dove
Giorgia Vecchies
Pagine 70
Prezzo 12 €
ISBN 978-88-94944-37-2
Versione online Sbac!
Prezzo 4 euro
Non fa sconti la poesia di Giorgia Vecchies, non trova facile consolazione né scorciatoie emotive. È attenta e partecipata, cura il filo della lama con cui intarsia la materia di cui ogni sua poesia è fatta, il vivere. Indizi di un dove è qui a dimostrarlo, con queste sue pagine che divise in due capitoli vanno incontro a ciò che si è, a quella spinta che siamo stati, a ciò che potremmo essere.
Il libro si apre con una partenza che assume le direzioni della fuga, dell’andare via, del non poter più stare dove si è creduto di rimanere. Basta una stazione o un’autostrada. Anche poi per ritrovarsi a casa, forse un’altra, dove misurare con il proprio stare la lontananza da ciò che è perduto e che non si dimentica. Ogni passo è immerso in un tempo dove si è sicuri che “uno dei grandi impegni / della notte è guardare / le ore che passano”, una verità che assorbe anche la luce del giorno, capace di trasformarla in poche parole che sembrano tenere in piedi il proprio mondo.
Giovanni Fierro
Un febbraio come tanti
dalla finestra si suppone
l’umido del giorno.
Sotto le coperte un tepore
difficile da abbandonare,
il telefono senza aspettative
di trovare un saluto
come una colazione
preparata a sorpresa.
L’uomo sotto i portici del centro
passa in rassegna gli abiti griffati
che gli copriranno le lacune
le rese le sconfitte
lo sguardo rivolto in basso
conta i ciottoli
le mani in tasca.
Unica possibilità di respirare
un’ora d’aria alla finestra
anche il vento batte contro
i balconi malfermi
sulla libertà dipartita
chiudere le imposte
fino a data da destinarsi.
L’uomo in giacca e cravatta
ha mani colme di nebbia
e ritagli di vetro, sulla strada
cammina schivo dall’altro.
L’uomo vestito di cartone
ha mani piene di scarti
e negli occhi una rosa.
Qualche volta
l’uomo in giacca e cravatta
si veste di cartone
ma non è la stessa cosa.
L’uomo in giacca e cravatta
ha scavato una buca
vicino al posto sicuro, apre
uno spazio buio dove infila
le sue pagine nere, lo copre
con un quotidiano ripete
sempre la stessa cosa.
L’uomo in giacca e cravatta
vive in una scatola di cartone
e di diamanti pungenti su cui
dormire. Sogna farfalle e pesci
rossi e il mare così lontano.
L’uomo in giacca e cravatta
ha costruito una barca di cartone
dove poter affondare, senza colpa,
senza mani per remare.
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