La tensione è costante – Nikos Lazaris



 
La tensione è costante
Η ΕΝΤΑΣΗ ΕΙΝΑΙ ΔΙΑΡΚΗΣ

Nikos Lazaris
traduzione di Maria Allo
in collaborazione con
Sotirios Pastakas
Pagine 134
Prezzo 13 euro
ISBN 979-12-81825-18-5
 
Dall’Italia
(no spese postali)


Dall’Estero
(10 € spese postali)

 
Versione online Sbac!
Prezzo 5 euro

 
 

Come poeta, Nikos Lazaris si è avvicinato alla poesia “come pronto da tempo” con la raccolta poetica Il fondo della gazzosa pubblicata nel 1975. In questa raccolta, Lazaris ha espresso la sua rabbia e indignazione per gli eventi che hanno segnato il nostro paese durante i sette anni della Giunta dei Colonnelli attraverso una serie di poesie brevi, dense e sobrie. La critica ha considerato questa raccolta una delle migliori di quell’anno e ha ricevuto una menzione d’onore al “Premio Grypareio” della Società degli Scrittori Greci. Le successive cinque raccolte poetiche, così come le due antologie complete delle sue poesie, hanno consolidato la posizione (e la fama) di Nikos Lazaris come uno dei più importanti poeti della generazione degli anni ‘70.

Tutti i libri di poesie pubblicati da Nikos Lazaris hanno ricevuto lodi dalla critica letteraria locale autorevole. Una menzione speciale va forse alla composizione poetica Erotogramma, che il professor Kariophyllis Mitsakis nel suo libro La letteratura greca nel ventesimo secolo (Filippotis, 1985) ha descritto come una svolta nella poesia erotica, scrivendo testualmente: “Con l’Erotogramma, Lazaris riesce ad ampliare le possibilità espressive della lingua greca in questo genere di poesia.” Inoltre, lo scrittore di spicco Giorgos Cheimonas ha affermato in un suo scritto che Erotogramma è una delle poesie erotiche più belle che abbia mai letto.

Un punto di riferimento significativo nella carriera poetica di Nikos Lazaris è, a mio avviso, la raccolta poetica Il filo invisibile pubblicata nel 2002. Si tratta di una serie di poesie in prosa in cui Lazaris riesce a fondere in modo ammirevole l’elemento onirico con la realtà. In una recensione della professoressa di Letteratura Neogreca all’Università di Ioannina, Athina Vogiatzoglou, pubblicata sulla rivista Nea Estia (n. 1834, 2010), viene sottolineata l’importanza di alcune rivelatrici “epifanie” presenti in certi poemi di Il filo invisibile, analoghe a quelle intracciabili nelle opere di grandi poeti come K.P. Kavafis, Sikelianos, Seferis ed Empirikos. In particolare, scrisse: “La chiarezza espressiva e la semplicità efficace del linguaggio poetico di Lazaris, combinata con uno sguardo disarmante innocente, ci offrono alcune delle epifanie più distintive della poesia neogreca.”

Sotirios Pastakas

 
 
 
 
Η ΑλλΑγΗ ΤωΝ χΡωμΑΤωΝ
 
Η ελιά το κουκούτσι της
κι εσύ το πρωινό σου ντέρτι.
μα γιατί παίζουν αφού γράφει
απαγορεύεται;
Σηκώνεις την τσάπα αργά,
φρέσκο το χώμα
και μιλάς με αριθμούς
και ντοκουμέντα,
ενώ ο φωτογράφος απαθανατίζει
τη σκηνή όπως του αρέσει:
το άσπρο μαύρο
και το μαύρο ροζ.
 
Έτσι κυλάνε οι μέρες.
Βαρέλια στον κατήφορο.
 
 
 
 
Il cambiamento dei colori
 
L’ulivo, il suo nocciolo
e tu la tua prima sofferenza.
ma perché giocano quando sta scritto
e proibito?
raccogli lentamente la zappa,
la terra è fresca
e parli in numeri
e documenti,
mentre il fotografo cattura
la scena come vuole:
il bianco lo fa nero
e il nero rosa.
 
Così passano le giornate.
barili che rotolano giù per il pendio.
 
 
 
 
 
 
πΑΡΑλΙΑ μΑΡΑθωΝΟΣ
 
ζέστη Ιουνίου, εικόνες χωρίς συνοχή,
θάλασσα που δεν καθρεφτίζεται
ακόμη εντός, φώτα
που δεν ανάβουν
παρά μόνον όταν αγγίζουν
το ανέκκλητο όριο της μνήμης.
Είμαστε εδώ, Κυριακή,
στην παραλία που πολέμησε ο Κυναίγειρος,
χιλιάδες σώματα υπερυψωμένα λίγο
πάνω απ’ την άμμο,
άνθρωποι αιωρούμενοι,
από έναν ανεξήγητο, αρχέγονο
πόνο φουσκωμένοι,
όπως αυτό το θαλάσσιο αερόστατο
που ανεβαίνει ψηλά θεαματικά
και με τη βοήθεια του ανέμου
χάνεται εκεί που το μάτι
σβήνει τον ορίζοντα.
 
 
 
 
Spiaggia maratona
 
Caldo di giugno, immagini incoerenti,
mare non riflesso
ancora dentro, luci
che sono solo illuminati
quando raggiungono il limite irrevocabile della
memoria
siamo qui, domenica,
sulla spiaggia dove Cynaegirus ha combattuto,
migliaia di corpi sollevati un po’
sopra la sabbia,
persone sospese,
da un inspiegabile, primordiale
dolore gonfi,
che si alza – spettacolarmente
alto e con l’aiuto del vento
scompare dove l’occhio
cancella l’orizzonte.
 
 
 
 
 
 
Τα δέντρα που φύτεψες μαράθηκαν,
τα σπίτια που έχτισες
είναι τώρα ακατοίκητα,
τα πράγματα σου
τα έχουν τώρα άλλοι.
 
Τίποτα δικό σου δεν υπάρχει
πια εδώ∙
τίποτε που να θυμίζει
τα ίχνη που άφησε πίσω της
η παρουσία σου.
 
μόνο αυτή η παλιά συλλογή
με τα γραμματόσημα
(δώρο γενεθλίων)
που βρήκα χθες
στο βάθος μιας ντουλάπας.
για να σου στέλνω γράμματα
που δεν θα λάβεις ποτέ.
 
 
 
 
Gli alberi che hai piantato sono appassiti,
le case che hai costruito
sono ormai disabitate,
i tuoi beni
sono nelle mani di altre persone.
 
Nulla di ciò che ti appartiene
esiste più;
nulla vi ricorda
le tracce che ha lasciato
la tua presenza.
 
Solo questa vecchia collezione
di francobolli
(regalo di compleanno)
che ho trovato ieri
in fondo a un armadio.
Per inviarti lettere
che non riceverai mai.