da Finestre – L’Irregolare
L’Età Verde (Samuele editore, Collana Gialla, 2024) è l’ultima silloge di Alessandra Corbetta, la quale, dopo un’intensa e pluriennale attività, nonostante la giovane età, in ambito poetico – letterario e di divulgazione culturale, è stata canonizzata poeta a seguito della pubblicazione all’interno del XVI Quaderno Italiano di Poesia Contemporanea (Marcos y Marcos, 2023) di un suo poemetto con prefazione di Umberto Fiori, su selezione del comitato di lettura composto dagli illustri Franco Buffoni, Umberto Fiori, Massimo Gezzi, Fabio Pusterla, Claudia Tarolo e Marco Zapparoli.
Poemetto Sempreverde, che apre la nuova silloge della Corbetta, ci introduce sin da subito in un paesaggio incantato dipinto da toni esoterici, come evidenziato dallo stesso Fiori nel suo commento. Indice inequivocabile di tale immersione fiabesca è senz’altro l’impiego del termine, ormai quasi desueto, “Grimorio” (libro di magia, breviario per iniziati) che nel poemetto–favola della Corbetta riacquista valenza semantica, collocandoci in un non-luogo dove il verde è “sempre” nella sua stasi mistica o capace di aprire uno iato tra parentesi graffe, dove il limbo è l’unico tempo presente, in cui ci si prepara alla vita, o meglio, a fare ingresso nel mondo “reale” dei vivi.
Secondo il rituale esoterico, peraltro, il verde rappresenta l’abbondanza e il fluire costante di tutto ciò che arriva a noi; esso è associato al quarto chakra, il chakra del cuore, dell’amore puro, incondizionato. Il Sempreverde assume dunque le sembianze di un “ante”- tempo, il prima di ogni tempo, dove le protagoniste sono bambine che non parlano, apparentemente vive, ma assenti a se stesse, né in dialogo con gli altri protagonisti: il Padre, la Madre, il Maestro, l’Amato, l’Ombra.
Le vedi: respirano soffocate nel silenzio.
Stefania Giammillaro
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