Loro due – Maria Grazia Chinato



 
 
Loro due
Maria Grazia Chinato
Pagine 82
Prezzo 13 euro
ISBN 979-12-81825-02-4
 
 


 
 
Versione online Sbac!
Prezzo 5 euro


 
 

Tra i temi trattati si pensi all’amore, grande pericolo di tutta la storia della poesia e continua scommessa dei poeti. In Loro due l’amore non è solo un sentimento romantico ma un’esperienza terribilmente totalizzante che abbraccia gioie e dolori, speranze e disillusioni. Chinato lo rappresenta come un tessuto intrecciato di momenti intensi e fugaci dove il tempo sembra sospeso e i ricordi si fondono con il presente. Una forza potente, a volte caotica e disorientante, sempre profondamente trasformativa. È un amore che sfida le convenzioni e le aspettative rivelandosi contraddittorio e inafferrabile.

Oppure il tema della memoria, esplorato non solo come conservazione di momenti passati ma anche come forza attiva che modella identità, relazioni e percezione del tempo. L’autrice utilizza la memoria per riflettere su come le esperienze passate influenzino il sentire e le interazioni presenti, sottolineando la natura elusiva e sfuggente dei ricordi. Le immagini di sagome e margini sfocati suggeriscono la difficoltà di afferrare completamente il passato, esplorando il dualismo tra persistenza ed evanescenza, mostrando come la memoria possa essere un rifugio di dolcezza o una fonte di dolore persistente.

Infine il tema del tempo, elemento fluido e talvolta caotico che incide profondamente sulla percezione della realtà e sulle dinamiche relazionali. Il tempo non è solo una dimensione lineare ma un insieme complesso in cui passato, presente e futuro si aggrovigliano e si influenzano reciprocamente. L’autrice ne esplora le differenti percezioni sottolineando come il tempo possa essere vissuto in modo diverso a seconda delle emozioni coinvolte: momenti di gioia possono sembrare effimeri, periodi di tristezza possono apparire dilatati. Il tutto in una successione di testi armonica e precisa, calibrata.

Alessandro Canzian

 
 
 
 
I. Prigionieri di caos temporali
 
Non c’è prima dopo allora adesso
tuttoinsieme tocco nel caos di momenti con te
 
Il tuo quando
rimanda in me
un vago dopo
 
Con noi un oceano d’incerto durare
 
 
 
 
 
Era dunque la vita nel passo tuo
ad affacciarsi lenta esposta ai mari frazionati
– l’allora desiderio –
in colori e tele immaginate
 
Lasciata alle difese solitarie avverto
la grande fitta al cuore
ricompensa perenne
al vuoto tra le gambe
taglio il ramo di sambuco
 
Libero midollo di forma viva
 
 
 
 
 
 
Il mio amante pelledelmondo
Si avvicina con mani e occhi scuri
Mi prende dolce e deciso
E io canto il giorno inseguo la notte
che illumina la gioia
 
è bello stare con lui
le montagne si piegano
il tempo cade al margine
portiamo con noi tutta la specie
 
 
 
 
 
 
Si dispiega la tua faccia
nel farsi delle ore
senza continuità di noi
 
Ho visto crescere un disordinarsi
montato dal passato
in cui non siamo più vicini
 
Voglio la felicità di toccarci