Dal Blog di Poesia del Corriere della Sera
Questa sera a Roma, alle ore 20. 30, allo spazio “Zeugma”, sede della Casa della Poesia di Roma, si presenta l’antologia “Miglior acque” (33 poeti neozelandesi e italiani rispondono al Purgatorio di Dante (Samuele, 2022, pp. 198), curata da Marco Sonzogni e Matteo Bianchi. A 33 poeti neozelandesi è stata assegnata una terzina di uno dei canti del Purgatorio, affinché si potessero ispirare per la stesura di versi capaci di trasportare la parola poetica attraverso i secoli, e oltre la complessa cesura antropologica e culturale operata dalla modernità.
Sono stati selezionati trentatré autori italiani per la traduzione dei testi dei colleghi d’oltreoceano, tra cui Antonella Anedda, Maria Borio, Marco Corsi, Massimo Gezzi, Tommaso Giartosio, Carmen Gallo, Franca Mancinelli, Renata Morresi. Dall’inglese all’italiano. Non sempre tra le due lingue c’è stata consonanza. Tuttavia il assaggio dei significati è plausibile, pertanto il lavoro è stato altamente proficuo. In una certa misura, l’opera dimostra che la lingua italiana riesce a trasmettere sollecitazioni e sfumature di oarticolare intensità.
Insieme con Gisella Blanco, critica, e anche addetta alla comunicazione, intervengono l’editore Alessandro Canzian e alcuni fra i traduttori delle poesie neozelandesi: Flaminia Cruciani, Leonardo Guzzo e Michela Monferrini. Marco Sonzogni, docente di Translation Studies e Italian Studies alla Victoria University of Wellington, si collegherà in diretta dalla Nuova Zelanda per spiegare l’ambizioso progetto e gli obiettivi di ricerca. «L’incontro con il sommo poeta è una pericolosa responsabilità – ha scritto Sonzogni – soprattutto per noi italiani, che abbiamo il privilegio di annoverarlo come padre fondatore della nostra civiltà letteraria (e anche politica) e come modello forse irraggiungibile di poesia. Chi si avvicina a Dante da altre latitudini, estreme come nel caso della Nuova Zelanda, questa pericolosa responsabilità la sente in modo indiretto ma, proprio per questo, ricava da essa sincere e forse più intense ispirazioni.
“Miglior acque” è un invito a riscoprire il Purgatorio di Dante attraverso la poesia contemporanea di Aotearoa New Zealand, luogo non così lontano da dove Dante ha posto il suo Purgatorio».
Proiettati i video della declamazione in versi dei poeti Mary McCallum e Robert Sullivan.
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