da Ytali.com
L’uscita di due raccolte nell’arco di un biennio, parliamo di Al ritmo dell’assenza e Nel vortice. Il filo, fanno pensare all’urgenza di portare alla luce un lavoro sedimentato negli anni (la prima, nel sottotitolo riporta: Poesie 2011-2015), ma anche all’esistenza di qualche collegamento fra loro, che la lettura conferma, facendone una sorta di primo e secondo tempo di un’ispirazione unitaria, che prende le mosse dall’elaborazione del lutto per la perdita di persone care a uno sguardo globale sulla propria vita e sulle architravi impalpabili e ultraterrene su cui si regge la parola poetica.
Cesare Lievi, è lui l’autore delle raccolte, bresciano di Gargnano sul Lago di Garda, è un affermato regista teatrale e drammaturgo, con alle spalle una solida carriera nel mondo dello spettacolo drammaturgico, direttore di stabili e rassegne in Italia e all’estero. È anche traduttore, soprattutto dal tedesco, ha affrontato Goethe, Hönderlin, Kleist, Rilke e Botho Strauss.
Lievi non scorda però il suo amore iniziale per la poesia, che onora con ponderate pubblicazioni, diluite negli anni, ad eccezione, come si è detto, di queste ultime due. All’inizio del 2020 è uscita Al ritmo dell’assenza, che ha inaugurato la nuova ed elegante collana curata da Pasquale Di Palmo, pubblicata da MC Edizioni. Il titolo è una prima chiave di lettura: la scrittura e la vita che le sta dietro, o da qualche parte a rincorrerla, si dipana mossa dagli affetti che perdiamo nel tempo.
Marco Molinari
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