Da ilgiornaledellebuonenotizie.it
Sono davvero felice di ospitare tra le pagine del Giornale delle Buone Notizie un’eccellenza siciliana come Erica Donzella.
Editor, scrittrice ad ampio raggio – si muove tra poesia, saggistica e narrativa – e docente presso la scuola di scrittura Aleph, realtà di altissimo livello alle pendici dell’Etna, Erica non sta ferma un attimo, motivo in più per il quale la ringrazio per averci dedicato un po’ del suo tempo.
Ho avuto modo di leggere Scrusciu, raccolta di poesie che Erica ha pubblicato lo scorso settembre, e l’impatto è stato fortissimo, in primis sotto l’aspetto visivo, perché i versi, non anticipati da un titolo, si muovono sinuosi sulla pagina bianca, come danzando, e qui si innesta l’altro elemento, ovvero la musicalità delle parole: ho provato a leggere qualcuno dei componimenti a voce alta, trascurando il significato, e vi assicuro che il ritmo è già in grado di evocare il tema, portandolo con sé sottotraccia.
I temi trattati sono di una potenza destabilizzante: sono temi universali che, leggendo, capisci non saranno mai esauriti né completamente sviscerati.
L’amore, il dolore, l’alchimia tra corpi, la paura, la rabbia, evocati attraverso l’ossimoro, l’iperbole, la metonimia. E l’amore per la terra, la nostra terra, bruciata, annerita, arsa, incandescente di lava.
Non intendo aggiungere altro, toglierei magia a quello che Erica ha realizzato.
Lascio la parola a lei, aggiungendo solo due consigli: leggetela – poesie, saggi, romanzo, quello che vi pare – e cliccate sul link in fondo alla pagina. Le iscrizioni alla scuola Aleph sono aperte!
Ciao Erica, grazie per aver accettato il nostro invito.
Per prima cosa ti chiedo di presentarti ai nostri lettori.
Grazie Claudia per questo prezioso invito. Ho trentaquattro anni e da circa dieci mi occupo di editoria. Leggo tanto, scrivo, edito, amo creare progetti culturali. E da poche settimane sto imparando a fare la libraia.
Tra le tue pubblicazioni, troviamo sicuramente una predilezione per la poesia. Dalla tua esperienza di autrice, editor e docente, qual è lo stato di questo genere letterario oggi?
Rispetto a quello che si potrebbe pensare nei confronti dell’attuale panorama contemporaneo, la poesia è vivissima: c’è una grande produzione di versi e bei libri da parte di poeti davvero di talento, ma il genere rimane nell’angolo del mercato editoriale. Credo sia indispensabile riuscire a ricreare un discorso intorno alla poesia, parlarne e leggerne quanta più possibile, fare in modo che riemerga dalla dimenticanza comune degli addetti del settore.
La tua ultima pubblicazione, Scrusciu (Samuele editore, settembre 2022), ti vede proprio nelle vesti di poetessa, ma la tua bibliografia ci dice che sei autrice anche di saggi e romanzi. Sono forme molto diverse tra loro, per cui sono curiosa di sapere che margine di espressione trovi in ognuna e quale parte di Erica il lettore conosce attraverso ciascuna.
Ho iniziato a scrivere poesia da adolescente, ma ho sempre amato le parole e non ho mai discriminato nessun genere letterario a partire dalla mia esperienza da lettrice. La poesia ha a che fare con il respiro, il ritmo della vita; la narrativa mi permette la finzione e riesce a moltiplicare l’esperienza delle cose che osservo intorno a me; la saggistica esalta lo studio, la tecnica e la logica della teoria, mette a fuoco concetti che scritti possono essere utili a una comunità. Emotivamente, mi muovo sempre nella stessa direzione: purché sia sincero e vero, qualsiasi scritto deve essere motivato dal desiderio profondo di raccontare qualcosa di denso.
Intervista di Claudia Cocuzza
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