Un uccello ha fatto il nido nella mia testa su Sololibri


 
da Sololibri
 

L’ultimo libro di poesie di Candelaria Romero dal titolo Un uccello ha fatto il nido nella mia testa (Samuele Editore, pp.72, 2024) con prefazione di Gianluca Bocchinfuso, è fortemente coinvolgente.
Si tratta di un testo surreale, quindi simbolico ma pure chiaro ed esplicito: l’autrice, argentina residente a Bergamo, esprime tutto il dolore dell’esilio, la condizione di migrante impostale necessariamente dalla dittatura patita nel suo paese.
Il riferimento alla situazione storico politica non è mai diretto, si esprime per stravolgimenti che mostrano ferite sempre aperte, continuamente purulente, fino a sfociare in attacchi di panico, fino a evocare e descrivere il mostro crudele, il male che cova in ciascuno di noi e si palesa nei dittatori. Ma la poetessa non abbandona i territori della speranza, la capacità di rinascere come la fenice.
Quell’uccello è l’anima, secondo la tradizione iniziatica e neoplatonica, simile all’ibys egizio e all’aquila sacra dei Nativi Americani. È anche il mondo intero, tutto accolto, in attesa della sua trasformazione grazie alla forza interiore.

Graziella Atzori

 
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