Un’intervista ad Annalisa Ciampalini


 
Da L’Estroverso
 

Annalisa Ciampalini è nata a Firenze nel 1968 e vive ad Empoli dove lavora. Ama da sempre la poesia e la matematica, la musica e la natura. Nel 2008 ha pubblicato la raccolta “L’istante si dilata” con Ibiskos Editrice, nel 2014 la raccolta “L’assenza” edita da Ladolfi Editore, libro che ha ricevuto diverse recensioni e riconoscimenti. Nel 2018 pubblica “Le distrazioni del viaggio” edito da Samuele Editore. Il libro ha ricevuto diverse recensioni ed è stato finalista al premio Prato Poesia del 2019. Lo spesso libro è uscito in Colombia nel 2019 tradotto in spagnolo da Antonio Nazzaro col titolo “Las distracciones del viaje”. Suoi contributi si trovano in varie antologie pubblicate da Fara Editore, tra queste “Il valore dello scarto” (Fara Editore 2016). Inoltre ha partecipato, insieme ad altri autori, al volume “Pierino Porcospino e l’analista selvaggio”, volume curato da Giancarlo Stoccoro (ADV Publishing House, 2016).

1. Prendendo spunto dal titolo del tuo libro più recente, Le distrazioni del viaggio, vorrei chiederti: quanto la tua scrittura si è nutrita dei viaggi che hai fatto, geografici e interiori?

Nel momento della scrittura non so mai da cosa attingo. Scrivo mossa principalmente da un’ispirazione, magari intermittente, che non svela molto di sé. A volte sta tutta in un ricordo, nell’eco di una voce, comunque raccolta in manifestazioni minute. Credo sia nella fase della rilettura dei testi, quando le poesie hanno trovato un preciso modo di disporsi, che si può avvertire un rumore di fondo capace di rivelarci la sostanza dei versi, il cibo di cui si sono nutriti. Di un viaggio porto a casa il sentimento di nostalgia, visioni di linee e paesaggi nuovi, di luoghi aperti e quieti, di strade frenetiche. Tutto questo si deposita dentro di me, cresce, viene connesso con pensieri preesistenti, crea luce. Si intreccia anche ai viaggi interiori, che per me sono stati sempre molto frequenti. In questo ultimo libro, il viaggio geografico e quello interiore sono saldamente correlati. Come lo sono i paesaggi con le persone, le persone con l’impronta della loro anima.

 
 
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